Il 2024 per gli investitori sarà un gioco di equilibro tra incertezza di breve e opportunità di lungo termine. Sarà anche uno slalom tra i tanti rischi di cui tenere conto. Secondo l’analisi di Ersel, la variabile geopolitica è preponderante. Le crisi si susseguono con sempre maggiore frequenza, da Brexit fino alla guerre in Ucraina e Gaza, e gli investitori devono fare i conti con un nuovo “disordine mondiale”.

Nonostante il rallentamento economico non si sia ancora verificato, secondo l’analisi di Columbia Threadneedle Investments, non avrà un impatto negativo. Perché i rischi derivanti da un aumento o da un calo graduale dell’inflazione, così come quelli di una recessione più o meno profonda, sono noti e, in qualche modo, prevedibili.

I 10 rischi di cui tenere conto nel 2024

Le minacce più significative, saranno di natura geopolitica, ma cosa dobbiamo aspettarci? Una buona indicazione arriva dal libro bianco dell’Economist dal titolo Risk Outlook 2024 che valuta il rischio in base all’impatto (molto alto, alto, moderato, basso) e alla probabilità che si verifichi (molto bassa, bassa, moderata, alta).

La guerra in Ucraina diventa un conflitto mondiale

Impatto molto alto – Probabilità molto bassa

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha alimentato le tensioni geopolitiche di fondo e ha accelerato una frammentazione geopolitica globale. La rottura delle relazioni tra i Paesi occidentali e la Russia ha aumentato i rischi militari. Il principale rischio è un attacco informatico da parte di uno Stato contro un altro che potrebbe aprire un conflitto globale.

L’impatto sarebbe molto alto e l’economia globale cadrebbe in una recessione profonda, severa conseguenze umane e morti su larga scala. Potrebbe assumere una forma nucleare, il che sarebbe vero conseguenze catastrofiche. La probabilità che si verifichi al momento è molto bassa.

La politica monetaria sui tassi al rialzo si allunga al 2024

Impatto alto – Probabilità moderata

Dall’inizio del 2022 le principali banche centrali hanno risposto all’elevata inflazione aumentando i tassi di interesse cominciando a ridurre le dimensioni dei loro bilanci. A ottobre 2023 il rialzo dei tassi ha subito uno stop.

C’è però un rischio moderato che l’inflazione subisca una nuova accelerazione nel 2024. Spinta anche da una domanda globale stabile (come forza lavoro i mercati restano tesi e i lavoratori mantengono il potere contrattuale) e una ripresa dei prezzi delle principali materie prime a causa della carenza di approvvigionamento. Questo potrebbe spingere le banche centrali a continuare ad alzare i tassi anche nel 2024. La conseguenze sarebbero un crollo significativo dei consumi, della domanda di investimenti e una recessione globale.

La tecnologia verde provoca una guerra commerciale globale

Impatto alto – Probabilità moderata

La transizione delle economie occidentali verso l’energia pulita ha aumentato la domanda di tecnologie verdi. La Cina, che è leader nella produzione di queste tecnologie, potrebbe innescare una guerra commerciale globale con prezzi al rialzo. La domanda di queste tecnologie è in aumento nelle economie occidentali.

Se la Cina bloccasse le esportazioni di materie prime fondamentali per la transizione verde, come le terre rare, farebbe aumentare i costi della decarbonizzazione. Questi costi costringerebbero le economie occidentali a prendere in considerazione un ritorno al carbonio, ritardando i tempi per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni nette zero previsto nel 2030.

La Cina annette Taiwan

Impatto alto – Probabilità bassa

Un conflitto diretto tra Cina e Taiwan è improbabile nel 2024, a causa dei rischi che corrono i diretti interessati. Tuttavia, le tensioni sono elevate e le elezioni a Taiwan a gennaio 2024 potrebbero fornire uno spunto alla Cina per alzare di nuovo i toni. Una dichiarazione di indipendenza di Taiwan, per esempio, farebbe precipitare la situazione.

Indipendentemente dalla causa scatenante, un conflitto su larga scala peserebbe sull’economia di Taiwan e sull’industria dei semiconduttori di cui è leader globale. La guerra avrebbe anche conseguenze globali e attirerebbe la partecipazione militare degli Stati Uniti, Australia, Corea del Sud e Giappone e spingerebbe l’UE e altri governi allineati agli Stati Uniti a imporre restrizioni agli investimenti in Cina. Anche in questo caso, c’è un rischio di escalation nucleare, ma la probabilità è bassa.

Le politiche di stimolo economico cinesi falliscono

Impatto alto – Probabilità bassa

La lenta risposta della Cina agli shock del Covid-19 e un rallentamento post-pandemia della crescita economica hanno indotto il Governo cinese a studiare misure espansive di sostegno. Tra queste misure potrebbero esserci: il cosiddetto helicopter money, ovvero una grande immissione e distribuzione di denaro per stimolare l’economia in recessione, l’allentamento monetario, salvataggi società in crisi per esempio nel settore immobiliare.

Il rischio è di innescare bolle speculative e di far fuggire dal Paese capitali stranieri. Il rischio è una crisi di fiducia verso la produttività economica del Paese che diminuirebbe il potenziale di crescita della Cina, frenando di conseguenza le prospettive globali.

La guerra tra Israele e Hamas si trasforma in un conflitto regionale

Impatto alto – Probabilità molto bassa

Se il conflitto militare tra Israele e Hamas evolvesse in una lunga occupazione israeliana di Gaza, altri attori statali e non statali potrebbero decidere di entrare nel conflitto sostenendo la causa palestinese. Le probabilità che l’Iran venga direttamente coinvolto nella guerra sono scarse, ma potrebbe usare la sua influenza su delegati come Hezbollah in Libano per prolungare ed espandere la portata del conflitto.

Il rischio di un conflitto regionale è l’interruzione della produzione petrolifera e delle spedizioni dal Medio Oriente che avrebbe conseguenze significative sul rialzo dei prezzi del petrolio e sull’inflazione. Il rischio è anche di porre definitivamente fine agli sforzi di riavvicinamento arabo-israeliani.

Aumento degli eventi meteorologici estremi causati dal cambiamento climatico

Impatto moderato – Probabilità alta

I modelli di cambiamento climatico indicano una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi. Finora sono stati sporadici e in diverse parti del mondo, ma potrebbero iniziare a verificarsi in tempi più brevi e in modo sincronizzato. Gravi siccità e ondate di calore hanno già pesato messo in ginocchio l’agricoltura, il ritorno di El Niño potrebbe esacerbare gli eventi meteorologici e portare a temperature globali record nel 2024.

Queste perturbazioni, combinate con fattori geopolitici come il crollo delle esportazioni di grano russe, potrebbe creare tensioni sul mercato delle materie prime industriali, mettendo a dura prova le catene di approvvigionamento globali e, ancora una volta, aumentare l’inflazione. A rischio c’è anche la sicurezza alimentare: la carenza di cibo in alcuni parti del mondo potrebbe aumentare il fenomeno di migrazioni di massa e guerre.

Blocco dei salari e interruzione della produttività globale

Impatto moderato – Probabilità alta

Nella maggior parte dei Paesi a livello globale i salari non sono aumentati così rapidamente come l’inflazione, rendendo le cose più difficili per le famiglie più povere. Il rischio di disordini sociali è reale e le proteste sindacali che si sono susseguite in Europa, Stati Uniti, Corea del Sud e Argentina potrebbero diventare frequenti e bloccare le produzioni. In caso di proteste su larga scala, interi settori privati e pubblici potrebbero fermarsi e pesare sulla crescita globale.

Le elezioni Usa portano a un cambiamento nella politica estera

Impatto moderato – Probabilità moderata

Se le elezioni americane a novembre 2024 portasse alla guida del Paese un presidente Repubblicano, ci sarebbe un brusco cambiamento nella politica estera. Una nuova amministrazione potrebbe ostacolare gli sforzi globali volti a ridurre le emissioni di gas serra e ritirarsi dal sostegno ad alleanze di lunga data. Ritirare il sostegno finanziario e militare degli Stati Uniti all’Ucraina, rafforzare la posizione della Russia nella guerra. Questo è un tassello geopolitico importante che può portare ad un aumento generale della volatilità ed erodere la fiducia nella capacità degli Usa di definire politiche a lungo termine.

L’intelligenza artificiale mina la fiducia nelle istituzioni politiche

Impatto basso – Probabilità moderata

Le aziende e i governi globali hanno rapidamente iniziato a testare e usare l’intelligenza artificiale generativa (IA). L’adozione dell’IA e il suo utilizzo nei social media aumenteranno il rischio di campagne di disinformazione attraverso testi, immagini, audio e video nei prossimi anni.

Usa e UE stanno studiando una regolamentazione ad hoc, ma il rischio che lo scetticismo nei confronti delle istituzioni politiche aumenti è concreto. Un test importante saranno le elezioni previste per il 2024: Parlamento europeo, Presidente degli Stati Uniti, Regno Unito, India e Taiwan.

IDEE DI INVESTIMENTO

Per proteggersi dai rischi delle tensioni geopolitiche, secondo l’analisi di Columbia Threadneedle Investments e Pictet Asset Management la strada giusta è guardare alle obbligazioni, al settore energetico e alle economie emergenti.

In particolare:

  • Selezione sui bond. Venti di recessione e tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina e a Gaza portano ad aumentare la quota di obbligazioni in portafoglio. La selezione sulla durata è l’elemento chiave.
  • Energia il settore da privilegiare. Dare importanza al settore energia in portafoglio aiuta a giocare in difesa in caso di escalation del conflitto in Medio Oriente.
  • Giappone ed emergenti per le azioni. Il mercato azionario del Giappone è il favorito nel 2024 insieme con le economie emergenti che presentano prospettive di crescita migliori rispetto ai mercati sviluppati.

Per definire la corretta asset allocation 2024 scopri il servizio di portafogli modello di Online SIM che guida verso le scelte di investimento in base ad esigenze e obiettivi.

In particolare:

  • Per investire secondo una logica generazionale, ci sono i portafogli di 4Timing Sim, esperti nelle strategie di controllo del rischio e primi in Italia nella creazione di portafogli modello generazionali (Generazione X, Millennials e Generazione Z) con fondi passivi Vanguard.
  • Per investire secondo criteri sostenibili, ci sono i portafogli di MainStreet Partners e Natixis Investment Managers con fondi ESG innovativi che ricercano le performance partendo dalla valorizzazione dell’impatto sociale ed ambientale positivo.
  • Per investire con una logica tematica, ci sono i portafogli di Pictet Asset Management, specializzati in investimenti settoriali con particolare attenzione alla gestione del rischio e agli investimenti azionari tematici.
  • Per investire in maniera globale, ci sono i portafogli di UBS Asset Management, focalizzati sugli investimenti globali, con particolare attenzione all’obbligazionario di qualità, la Cina, la tecnologia e la sostenibilità.

Per fare il check-up di portafoglio e scoprire come migliorare il tuo investimento in fondi visita il sito Online SIM.

check-up

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Megatrend digitali: con l’IA tutti possono cantare come John Lennon

Articolo successivo

Guida completa agli investimenti

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa